La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

(1) Cartolina di ENB a Giovanni Scheiwiller (17 ottobre 1952)

Pregiatissimo generoso Scheiwiller, dopo mesi dolorosi e movimentati assai, eccomi finalmente in questa mia plaga prediletta (a pochi passi da Giovanni Bianconi), ove mi dedico alla corrispondenza dovuta, per forza maggiore, interrompere. Finalmente, dunque, il mio intenso grazie a lei per il dono, ormai remoto, dell’interessante e affascinante opuscolo “Poetesse del 900”. Gran merito Suo quello di presentare, e con tanta passione e perizia, queste valenti donne. In una seconda edizione avrei caro trovare il gioioso “Sì alla vita” di Sibilla Aleramo e qualche strofa della Sperandeo-Corco. Con questa mia Le invio due copie d’un mio cenno nella “Schw. Bücher-Zeitung”, che di là del Gottardo è molto diffusa. Qui vidi Francesco Chiesa vegeto e vivido. Non sarebbe il caso di dedicare a lui uno dei Suoi volumetti “Pesce d’oro”, intendo soprattutto ad una scelta di suoi sonetti e altre poesie brevi? Cordialissimi auguri per le belle Sue imprese. Elsa Nerina Baragiola.


Tipo di documento: manoscritto
Autore: Elsa Nerina Baragiola
Destinatario: Giovanni Scheiwiller
Lingua di pubblicazione: italiano
Luogo / paese di pubblicazione / produzione: Locarno-Muralto (Albergo Camelia)
Datazione: 17 ottobre 1952

Note: In questa prima lettera a Giovanni Scheiwiller ENB propone all’editore di pubblicare una raccolta di poesie brevi di Chiesa. La raccolta sarà pubblicata dal figlio Vanni Scheiwiller: Chiesa, Francesco. "Alla gioia fuggitiva e altre poesie scelte da Elsa Nerina Baragiola". All'Insegna del Pesce d'Oro. Milano. 1953
Persone menzionate: Giovanni Bianconi, Sibilla Aleramo, Sperandeo-Croco [?], Francesco Chiesa,
Archivio: Fondo Scheiwiller, centro APICE (Università degli Studi di Milano)
Tipo di supporto: cartaceo
Segnatura: Carteggio Vanni Scheiwiller-Elsa Nerina Baragiola
Descrizione fisica: 1 f., rv.

Next Post

Previous Post

© 2025 La gita a Chiasso

Ein Forschungsprojekt des Romanischen Seminars der Universität Zürich